Ti chiederai...

Lo so. Ti chiederai come é possibile, che io ci stia così male. Che ne senta tanto la mancanza.

La mancanza di chi, in fondo, non è, e non era, mai stato mio. 

Ti chiederai come possa, in così poco tempo, passato con lui, averci perso tanto la testa.

Ed ecco, vedi. Io lo so, che l’ho visto solo due volte in vita mia.

So, che le ore. I minuti. Gli istanti, vissuti insieme, sono stati assurdamente pochi.

So, che non si trattava di un fidanzamento solido e duraturo, come tutti vivono.

Di quelli che, se finiscono, ti fanno cadere, inevitabilmente, nel vuoto più profondo.

Costituito da basi salde e milioni di episodi quotidiani, vissuti insieme.

Abitudini. Stagioni. Ricorrenze. Viaggi. Serate. Cene. E tutto il resto.

Lo so. Non sono stupida.

Lo so, che in fondo, io e lui, non eravamo niente.

So, che non c’era un NOI. E nemmeno alcun tipo di abitudini e ricorrenze condivise.

Ma, vedi. Ci sono emozioni. Sensazioni.  Desideri incontrollabili, che nascono da dentro. Potenti. Forti. E veloci come uragani. Che ti travolgono cambiando tutto.

Cambiandoti dentro.

Ci sono istanti che vivi.

Che vivi, nel pieno di te stessa.

Senza pensieri, senza ragione, senza se o ma.

Istanti che, semplicemente, lasci ti attraversino il cuore e ci restino dentro. Fino a non uscirne più.

Ed ecco. Noi, non avevamo nulla a che vedere con le coppie normali. Che vivono, serenamente, la loro storia d’amore.

Noi, non eravamo altro, che un cumulo di questi istanti.

Istanti perfetti. Che ti fanno credere che le favole possono divenire realtá. Che i sogni si avverano.

Che l’amore esiste. Eccome se esiste.

Ed ora lo sai. E capisci, veramente, cosa si prova, quando si ama davvero.

Ti accorgi, che qualsiasi sentimento provato fino a quel momento, che avevi ingenuamente, scambiato per amore, non aveva nulla a che vedere con esso.

Perché l’amore é, sentire il cuore esploderti nel petto, al solo vederlo da lontano.

É tremare dall’emozione di averlo lí. Accanto a te.

É morire da un desiderio incontrollabile di baciarlo. Sfiorarlo. Abbracciarlo.

É sentire la dipendenza dal suo odore. Che, stranamente, sa di buono.

E nessun odore, solitamente, profuma, mai, di buono, per te.

È sentirti te stessa. Senza freni, senza barriere, senza maschere. Semplicemente, tu. Così come sei. Libera di essere.

Quindi, adesso spiegami. Come può non mancarmi?

Come posso non sentirmi, dannatamente, persa e vuota, senza poter più godere di quegli istanti di vita?

E, in fondo, a cosa serve un rapporto stabile. Un fidanzamento ufficiale. Una collezione di abitudini. Un mare di certezze. Se in tutto quello che vivi, se in ogni giorno che trascorri con lui, non ci senti vita?

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