Avevo solo un modo per definire quel giorno. Quello era il giorno più bello della mia vita. Ed ora, finalmente, avevo capito cosa volesse dire, sentirsi felice, per davvero.

Sí, adesso sapevo cosa significasse, sentire la felicità, addosso.
Non sentire il bisogno di niente.
Sentire, di non desiderare altro, che essere lí. Tra le sue braccia, mentre ogni dolore, si dissolveva, tra la purezza del suo corpo contro il mio.

Le sue mani delicate, che sfioravano le mie, i miei occhi fissi sui suoi e le nostre parole, bloccate da tempeste di baci, sognati da sempre.

Non c’era niente di più perfetto, di un solo istante, vissuto con lui.
Lui, aveva il magico potere, di trasformare ogni mio tempo, in qualcosa di magico e perfetto.

Sapeva rendere la mia vita, finalmente viva.
Ed io, che non avevo mai potuto vivere davvero, adesso sapevo cosa volesse dire, sentirsi viva.
Respirare, a pieni polmoni, il suo profumo fino a imprimerlo nell’anima.
Capire, che non esiste, un odore più instancabile e buono del suo.
Lasciarlo e sentirselo ancora addosso. Sulla pelle, dentro le ossa, tra i battiti del cuore.

Lui si era bloccato dentro di me e da quel momento, niente avrebbe tolto dai miei pensieri, ogni singolo lineamento del suo volto perfetto.

Ormai, non era altro, che un fermo immagine, che occupava l’intera scena di ogni mio più impercettibile pensiero.

Non era altro, che il centro del mio universo.

E non c’era altro che più avrei desiderato, che rivivere con lui, quel giorno all’infinito.
Già, perché in fondo, la mia felicità, era racchiusa nel ricordo di un giorno perfetto, che non sarebbe mai più tornato. Ma che avrebbe potuto, se lui me lo avesse concesso, prendere parte della realtà di uno nuovo, rendendolo eterno nel mio cuore.
Ed io, non ero, che in costante attesa di questo.

Non desideravo altro, che rivederlo.
Rivederlo e rivivere con lui, quei momenti di eterna gioia.
Rivederlo e tornare a vivere.

[…] Il giorno più bello […]