Marbodo di Rennes (Angers 1035-1123) dice del Quarzo Ialino, meglio conosciuto come Cristallo di Rocca:
A detta di taluni dotti dell’antichità, il Cristallo si forma dal ghiaccio indurito per gli, anni e conserva la natura fredda e il colore dovuti dalla sua antica origine.
Questa tesi è talora avversata, giacché il cristallo nasce in molte regioni che mai hanno conosciuto il freddo o il gelido inverno.
Il cristallo, esposto ai raggi del sole, divampa di vivida fiamma, ed è pratica comune accostare gli stoppini ad esso per accenderli; questo solo particolare trova invece tutti concordi, né del resto alcuno avanza dubbi (…)
Hildegard Von Bingen (Bermersheim vor der Höhe, 1098 – Bingen am Rhein, 17 settembre 1179) narra, invece, la genesi di questa pietra con maggiori particolari:
Il cristallo nasce da acque fredde velate di un’ombra plumbea; per effetto della temperatura rigida, esse si rapprendono poi in una massa ghiacciata, tanto che persino il cuore dell’acqua si tramuta in ghiaccio.
Quando sopravviene il calore del sole o dell’aria, la spessa coltre bianca che riveste il ghiaccio si scioglie, svelandone la trasparenza; tuttavia i caldi raggi solari non arrivano a sciogliere quella massa (…)
Troviamo oggetti in Quarzo trasparente, sia d’uso comune che magico, più o meno in tutte le culture del mondo, fin dal paleolitico.
Esistono veramente frecce e utensili di selce e quarzo risalenti a circa 120.000 anni fa, in giro per il mondo.
Una delle varietà più usate è l’Ossidiana, di cui parleremo più avanti, ancora oggi impiegata per le lame degli strumenti chirurgici di precisione.
Per descrivere le leggende, le qualità e proprietà del Quarzo Ialino, ci vorrebbe un’enciclopedia, quindi, al momento, ci limiteremo a fare dei cenni.
Vediamo come Hildegard passa a svelare gli usi del Quarzo:
Qualora si manifesti un appannamento della vista, sarà sufficiente scaldare ai raggi del sole un cristallo, accostandolo quindi spesso agli occhi; poiché questa gemma trae la propria natura dall’acqua, è dunque capace di assorbire gli umori insalubri che infestano gli occhi, favorendo un miglioramento delle facoltà visive.
È interessante notare come, all’epoca, venissero intuite le qualità ottiche della pietra, pur senza averne la minima nozione “scientifica”, secondo il concetto attuale.
Continua Hildegard:
Se le ghiandole del collo prendono a gonfiare, si esponga la pietra al sole, assicurandola quindi con un panno alla parte interessata; ripetendo il trattamento più e più volte, il gonfiore si riassorbirà.
E ancora:
Quando la gola sia ostruita da un’escrescenza in continua crescita, si deve scaldare al sole un cristallo, versandovi poi sopra del vino; osservando un consumo regolare di questa mistura e accostando la gemma calda alla gola, in corrispondenza dell’occlusione, l’escrescenza si assottiglierà.
Nel prossimo articolo, andremo a valutare alcune proprietà e parte degli utilizzi più mondani del Quarzo. Continuate a seguirci!
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