Sento il tempo che passa in fretta, portandosi via, come sempre, con sé, anche la mia felicità.
Quei frammenti di gioia, quegli istanti forti di emozioni, che mi sfiorano la pelle di illusioni, senza scolpirmi mai.
E niente, é quasi Natale.
Un altro Natale, senza un pezzo di me stessa.

Senza l’unico regalo al mondo, che desidero, da sempre.
Vedo le luci, i colori magici degli addobbi che circondando la città in cui vago, sola, in cerca di te.
E tu non ci sei. Ed io, so bene, che non ci sei.

Ma nonostante tutto, nonostante questa desolante consapevolezza, io ti sento.
Ti sento in tutto quello che mi circonda.

Ti sento guardarmi in mezzo alla gente.
Vedo i tuoi occhi celesti, incollarsi ai miei e non lasciarli più.

Ti sento prendermi per mano. Intrecciare le tue dita alle mie, e camminare insieme a me.
Ti sento in ogni canzone natalizia, dentro ad ogni pensiero che mi genera, attraversandomi la mente e sbattendo davanti al mio sguardo di malinconia, un dettaglio di noi.

Di quello che eravamo, di quello che vorrei fossimo ora.
Ti sento ad ogni mio sorriso che nasconde, scaltro, il mio incessante dolore, per non averti accanto.

Per non parlarti più. Per non sentirti più parte della mia esistenza.
Ti sento dentro ad ogni secondo della mia vita, e fa male. Fa male da morire.
Perché vorrei essere felice e sentire la magia del Natale, che sentivo da bambina, e invece, so che forse, non la sentirò mai più.

Perché ora il mio regalo non posso più chiederlo a nessuno. Se non a te.
E so che tu non me lo darai. Questo lo so.
Ma sai una cosa?
Nonostante io non sia più una bambina, quell’ingenua e solare bambina, che sorride per un giocattolo nuovo e si emoziona aspettando la notte di Natale, non ho ancora perso la speranza.

Sí, quella é ancora mia. Quella bambina, che oramai non esiste più, me l’ha lasciata, per credere ancora, che qualcosa di speciale, possa succedere anche a me, debole ragazza dal cuore infranto.

Anche a me, che non ho mai avuto un abbraccio quando ne avevo più bisogno, che non posso piú perdermi tra la melodia dolce, della tua voce, che non posso baciarti sotto il vischio o regalarti qualcosa da riporre sotto l’albero e farti dunque, quasi inevitabilmente, pensare a noi.

Ma forse, chissà, magari invece, mi darai un segno di te e avrò anche io, il regalo che il mio cuore si aspetta.

Chissà, forse quella speranza, che ancora non smette di sussurrare alla mia anima, avrà ragione, ad esistere ancora.

La speranza nella magia, che solo il Natale ha, e che ora, è oscurata da troppa malinconia, ma che nonostante tutto, esiste dentro di me.

Ed io a quella magia, un po’ irreale, ci credo.
Che forse, tu mi possa donare di nuovo, una traccia di te.

Una parola, una frase, un simbolo che mi dica che ci sei. Che ci sei ancora.
E che, in fondo, non sono poi così sola, se so che mi pensi.
