Lui profumava di buono. Ed io, di quell’odore ne divenni dipendente.

Inalai il suo profumo sublime, più che potei e lo racchiusi dentro di me, per quando, non avendolo accanto, avrei avuto la necessità, di sentirlo fin dentro all’anima .

Lo avevo desiderato così tanto, che non riuscivo a trattenermi nemmeno un istante, dall’avvicinarmi alla sua pelle, ai suoi capelli, alle sue labbra.

Io, che parlavo sempre troppo,
Che mi proteggevo da milioni di parole, per tenere, chiunque, lontano da me.
Che innalzavo, sempre un muro, per non cedere mai, lí, d’innanzi alla sua bellezza, non riuscivo a finire una sola frase, senza avere l’irrefrenabile istinto, di accoccolarmi a lui e travolgerlo di dolci effusioni e tenerezze.

Eravamo come due calamite, che non riuscivano a non attirarsi l’una all’altra, unendosi in un’unica e sola cosa indissolubile.

Dipendenti dai nostri corpi, bramosi delle nostre labbra, assetati del nostro sapore.
Un sentimento così forte, da non poterlo controllare.
Una voglia incondizionata di scambiarci tenerezze, che non avrebbe mai potuto finire.

Ed io, io avrei fermato il tempo in quell’istante, meraviglioso.
Mi sarei fermata lí: stretta alla protezione del suo petto maestoso, inebriata dal profumo della sua pelle ed esasperatamente felice.

Felice, Sí.
Perché la mia felicità, era racchiusa tra le sue braccia. Ed io, ora, sapevo che lui, era il posto, a cui appartenevo da sempre.
Lui, era casa mia.

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