Sì. Mi avrebbe pensata. Nonostante tutto, il fatto che mi trovavo proprio a Roma, nella sua città, non poteva di certo lasciarlo indifferente. E a maggior ragione, vedermi felice accanto a un altro uomo che vive proprio nel suo stesso luogo, un uomo che non aveva il suo nome, lo avrebbe senza dubbio ucciso con un colpo secco al cuore.

Cosí, decisa e determinata a dimostrargli che poteva perdermi, che avrei potuto sorridere accanto a qualcun altro, aprii la pagina della chat di Whatsapp del ragazzo che dovevo vedere e gli inviai un messaggio vocale in cui gli chiedevo a che ora vederci per il pranzo e dove.
Passati pochi istanti, mi risponde:
Non faccio in tempo che ho la pausa pranzo corta…Se ti va passa da me ❤
Ecco. Lo sapevo che era troppo bello per essere vero. Lo sapevo che un pranzo non lo avrei fatto nemmeno con lui.
Cosa troppo normale d’altronde!
A che ora stacchi?
Gli chiedo.
21
Mi risponde.
Che lavoro fai? Cioè da che ora lavori ?
Continuo poi.
Ho dei B&B…12 -21
Risponde lui.
In che zona ?
Se è in centro passo
Gli domando, decisa cominare a vederlo.
Giulio agricola
Fermata metro A…la stessa di Spagna
Mi risponde.
Allora dimmi il nome del B&B…
Vengo lì a salutarti
Gli dico, sentendomi un po’ idiota. Lui mi dice il nome, così gli mando un vocale chiedendogli a che ora voleva che prendessi la metro e mi risponde che per le 16,00 sarebbe stato perfetto.
Che cosa stavo facendo? Perché dovevo, per l’ennesima volta, andare io verso un uomo?
Per giunta, diverso da lui.
Con un altro nome, un’altra vita e chissà che altro…
Forse, questa mia smania di dimostrare a lui e in primis a me stessa, di riuscire ad essere felice accanto ad un’altra persona, di provare ancora emozioni, mi era fin troppo sfuggita di mano.
Forse, stavo cercando soltanto qualcosa che non c’era.
Già. Ma io ero più che determinata a provarci. A rischiare. A buttarmi a capofitto verso qualcosa di nuovo che avrebbe potuto cambiare per sempre il mio destino catapultandomi altrove.
Laddove non potevo più leggere il suo nome.
Dove non era più lui la chiave della mia felicità, ma qualcuno che davvero era disposto a darmela. Senza paura, senza vergogna, senza escludermi dal suo mondo.
Ecco. Non volevo altro. Altro che dimostrare ad entrambi che meritavo un amore in grado di volare.
Un uomo in grado di concedermi la sua vita.
