Lo osservai prendere dalla sua valigetta 24 ore una serie di opuscoli e i miei sospetti a cui volevo non fare fede, si fecero improvvisamente più veri di quanto sperassi.
Cominció a parlarmi di lavoro. Dell’azienda inglese per la quale lavorava e di quanto fosse proficua e interessante. Tanto da volermi, in un certo qual modo, convincere a farne parte.
Cercavo di sforzarmi ad interessarmi ai suoi discorsi ma le palpebre mi si chiudevano senza che potessi impedirlo.
Possibile che non capiva che non me ne fregava una beata mazza del suo maledetto lavoro da sfigato?
Possibile che non avesse altro da dirmi?
E ancora peggio, possibile che il suo solo intento di quel nostro incontro non era altro che una squallida tecnica, lasciatemelo dire, da principiante, per convincermi a lavorare nel suo team e guadagnare su di me?
Ero totalmente disgustata.
Anche di più, se possibile.
Beh è molto facile trovare persone!
Mi disse, quando io tentai in tutti i modi di fargli capire che non ero per nulla intenzionata a investire i miei soldi per acquistare prodotti da rivendere e collaborare con lui.
Vedi, io già prima, in stazione, ho addescato due ragazze invitandole a prendere un aperitivo!
Mi riveló con fare fiero, lasciandomi in totale stupore.
Cioè, fammi capire: tu hai fatto il carino con queste ragazze, che magari poverette si sono pure illuse di piacerti, invitandole ad uscire, solamente con l’intento di parlargli di questa azienda e convincerle a farne parte ?
Gli chiesi, alquanto disgustata.
Beh, si! Per te che sei una bella ragazza è anche più facile questo sistema no? Le persone, così, si lasciano incuriosire dalla cosa perché ne parli amichevolmente durante un aperitivo! Io, per esempio, domani ne ho ben due di aperitivi!
Mi comunicó sempre piú tronfio.
Ero sempre più inorridita.
Avrei voluto scappare. Fuggire via e non restare un minuto di più ad ascoltare i suoi assurdi discorsi da saputello insopportabile.
Mi irritava ogni sua parola. Ogni suo gesto ed espressione e la cosa assurda, è che non mi dispiaceva neppure tutto questo.
Lo so, è folle.
Ma era come se ogni volta che mi trovavo ad appuntamenti con persone che non mi interessavano minimamente e che finivano inevitabilmente per deludermi, mi sentissi stranamente bene.
Tiravo un profondo sospiro di sollievo e smettevo di sentirmi tragicamente in ansia.
Non chiedetemi perché, ma avevo paura.
Una dannata paura di provare qualcosa per qualcun altro che non fosse lui.
Un qualunque possibile brivido sulla pelle, un lieve accelerare di cuore, un irrazionale caos tra i pensieri.
Così, mi concentravo a scovare, ogni qualvolta, un qualunque possibile, anche minimo, difetto a chiunque si trovasse di fronte a me nel vano tentativo di colpirmi.
Ma il tono della voce, l’espressione del suo viso, il suo modo di sorridere o compiere ogni impercettibile gesto, avevano inevitabilmente qualcosa che non andava. Che non mi convinceva, tracciando grande, sulla lavagna dei miei pensieri, parole decise:
Non fa per me, non mi piace del tutto…non mi trasmette ciò che vorrei!
Ed io tornavo a calmarmi.
Ad autocommiserarmi nella mia sciocca infelicità.
E la cosa triste e ancora più sconvolgente, è che non dovevo nemmeno sforzarmi a trovare questi difetti che tanto andavo cercando.
Perché intendiamoci, qualunque donna avrebbe capito che questo sottospecie di uomo d’affari farlocco, non era interessato ad altro se non ai soldi e all’impossibile sogno di diventare il nuovo Briatore dei poveri.
Qualunque donna non avrebbe mai potuto pensare di dimenticare l’amore della sua vita con qualcuno che non era nemmeno capace di vendersi bene e sedurre.
E forse, l’amara veritá, é che era davvero difficile trovare qualcuno che fosse, almeno un briciolo, all’altezza di lui.
Dei suoi gesti, della sua voce, del suo semplice modo di eccitarmi ad ogni impercettibile movimento di labbra.
Già, era davvero impossibile trovare qualcuno che ne valesse davvero la pena.
La pena di lasciare perdere tutto con lui e concentrare la mia mente altrove.
Ed anche nel miracoloso caso fortuito in cui fosse capitato e avrei incontrato qualcuno di davvero perfetto e corrispondente ad ogni caratteristica dei miei sogni, sono più che certa, che avrebbe sempre avuto qualcosa, un benché minimo difetto, troppo grande per me da farmelo vedere sbagliato.
Lo so.