Ad essere sincera, una cosa buona me l’aveva fatta. Mi aveva ridato me stessa.

Aveva riacceso la luce, che non splendeva nei miei occhi.
Aveva ridato, alla mia identità, un senso perduto, tra la mente e il gelo del mio cuore.

Mi aveva resa libera.
Libera, di essere, davvero, chi sono.
Ed ora, ora che se ne era andato, si era ripreso con sé, tutto.
Tutto ciò, che mi apparteneva.
Ora, non c’ero più.

Ero ritornata ad essere chi ero e questo non potete neanche immaginare, quanta paura, mi facesse.
Ero sola.
Nuovamente sola e spaventata.

Questa volta, non era la solita solitudine, a cui, ero, da sempre, abituata.
In fondo, non avevo mai avuto niente, a cui sentirmi legata.

Questa volta, la solitudine, era vera. Totale. Piena.
Mi sentivo sola, completamente sola. Sola, senza di me.
E non c’era cosa peggiore, che sentirsi svuotati, di se stessi.

Era questa la cosa più atroce, che aveva fatto, dopo avermi regalato, la cosa migliore, che avessi mai avuto.
Non riuscivo più a sentire emozioni.
E non sapevo nemmeno, se mai le avrei più riprovate.

Avrei venduto l’anima, per sentirmi, di nuovo viva.
Avrei venduto l’anima, per essere di nuovo, anche solo per un attimo, chi sono.
Per essere io.
