Pietre e Cristalloterapia: IL PRIMO INCONTRO

Pietre e Cristalloterapia: IL PRIMO INCONTRO

Siamo  in vacanza in un paesetto alpino, non importa quale, né in quale stagione. Incontriamo un negozio di pietre e minerali. Ci fermiamo a guardare tutte quelle pietre scintillanti in vetrina, come bambini davanti ad una pasticceria la vigilia di Natale… Non sappiamo perché, ma ne vogliamo una a tutti i costi, anzi! All’improvviso ci chiediamo come abbiamo potuto vivere fino a quel giorno senza nemmeno una vetrinetta dedicata ai minerali nella nostra casa!

Decidiamo perfino che i migliori souvenir per tutti i nostri amici, conoscenti e parenti, sono sicuramente dei cristalli! Entriamo, ci facciamo consigliare, ci sentiamo magari un po’ stupidi scoprendo quanto non ne sappiamo un tubo. Il negoziante ci guarda un po’ troppo comprensivo, risponde educatamente, ogni tanto solleva un sopracciglio, pare stupito dalle nostre domande probabilmente ingenue oltre l’accettabile.

I cristalli sono tutti bellissimi, alcuni lo sono per chiunque, altri ci sembrano per niente attraenti, perfino bruttarelli, però scopriamo che sono i più preziosi per collezionisti e intenditori… pazienza. Ci lasciamo guidare dall’estetica, dal gusto, facendoci giusto influenzare un po’ dal portafoglio.

Usciamo felici come bambini con un nuovo favoloso giocattolo, pensiamo perfino di dare un nome al sasso, ma non lo diciamo in giro, naturalmente.

A casa gli troviamo un posto d’onore nel salotto buono o, se il “sassetto” in questione è piccino, una nicchia particolare nella vetrinetta buona. Qualcuno ci dice che è bello e come brilla, altri ci guardano con commiserazione, ci chiedono in un eccesso di pragmatismo positivista a che ci serve, scatenando in noi emozioni di aggressività selvaggia e primitiva…

COME “ A CHE SERVE?!?”  UN’OPERA D’ARTE A CHE SERVE?!?!?

Ci sentiamo offesi, non parliamo più con certi barbari della nostra scoperta, torniamo alle cose di tutti i giorni, a parte che continuiamo a lucidare il nostro quarzetto e a dargli un bacino prima di riporlo.

Poi, un giorno, vediamo un film, o una trasmissione, o magari scopriamo un libro su qualche bancarella dell’usato… oh perbacco, pare che i cristalli e le pietre abbiano doti insospettabili, fisiche, come conduttività e piezoelettricità, ma anche più misteriose e sono stati usati per secoli da maghi ed alchimisti di tutto il mondo, ma pensa!

Sapevamo di diamanti maledetti, sì, le solite storie da film d’avventura, ma che il nostro quarzetto lasciato nella teca potesse… ma va là!

Però il quarzo annuisce, ci fa l’occhiolino da dietro il vetro o dal tavolino su cui sta facendo da fermacarte per qualche bolletta. Decidiamo di documentarci, ovviamente sempre senza che si sappia in giro… e la domanda che sorge spontanea è: adesso che faccio?

 

L’immagine in evidenza è stata presa da Anton Watzl.