Quella telefonata cercando ancora lui 2° Parte

Quella telefonata cercando ancora lui 2° Parte

“Beh ma io alla fine vengo a Roma eh!” Mi affretto a dire.

“Mica sto a Ciampino tutto il giorno! Che ci sto a fare?” Continuo.

“Tu non hai una pausa pranzo?” Gli chiedo poi risoluta.

“Beh sí, avrei dalle 12.30 alle 14.30 ma tu avrai i colloqui a quell’ora!” Mi risponde accanito cercando di trovare modi assurdi per non farmi arrivare da lui.

“Beh alle 12.30 proprio magari non riesco a liberarmi ma per le 13,00 spero ben di si!” Rispondo prontamente.

Eh eh credeva di fregarmi? Non ha proprio capito con chi ha a che fare allora!

“Dai sentiamoci allora! Vediamo…” faceva fatica a dire di no. Mooolta fatica.

“E vorresti farlo?” Mi chiede poi, come se la cosa poi non gli dispiacesse tanto.

“Certo che vorrei!” Affermo decisa.

“Dai ma da quato tempo ci conosciamo noi?”

Mi chiede.

“2 anni quasi. Credo…” rispondo.

“Eh appunto! Ci conosciamo da tanto e non abbiamo mai concluso! Lo avremmo già fatto se avessimo voluto! Non credi?” Mi domanda irritando profondamente i miei nervi.

“Lo avremmo fatto? E quando? Tesoro mio la prima sera vieni senza precauzioni e l’ultima volta sei scappato via!”

Rispondo implacabile e con enfasi.

“Beh…avresti pure potuto fare altro se avessi voluto…”.

Infame maledetto! Pure le colpe a me voleva darmi!

“E quando? In 5 minuti in piedi prima che fuggissi via? Beh… se permetti, almeno un letto e qualche minuto in più lo avrei voluto…se tu la sera fossi tornato di certo avrei avuto modo di fare tutto!”

Eh mica mi imbrogliava il furbetto!

“Ma non avevi detto che volevi vedere un film?” Mi domanda, convinto di vincere!

Oh le cose che dico se le ricorda bene però eh! Per fortuna che è così indifferente!

“Ah beh mi avevi detto che non saresti riuscito a starmi vicino nuda! Cosa avrei dovuto dire? Purché tornassi a dormire con me sarei stata pure vestita a vedere un film ma è ovvio che avrei voluto fare altro! Mi avevi lasciato un piacere assurdo lasciato a metá…”

Tiè! Colpito!

“Che tipo di piacere?”  Mi domanda, malizioso. La sua voce è sexy. Tremendamente sexy. Suadente, sensuale, invitante. Me lo faceva perfettamente immaginare davanti a me. Nudo. Senza un solo vestito addosso. Nudo ed eccitante con le dita su tutto il mio corpo mentre mi pronuncia quelle parole lascive.

“Dai…lo sai! Lí…dove mi hai toccata tu per poi andartene lasciandomi con una voglia assurda  di te…”

Rispondo un po’ in imbarazzo ma comunque fiera di ammettere ciò che mi suscita lui e ogni gesto che mi fa.

Sospira.

“Quindi avresti voluto farlo se fossi tornato?”

Mi chiede.

“Certo!” Affermo.

Sospira. Respira forte. Emette suoni più forti del vento. È agitato. Decisamente in subbuglio.

“Quindi vorresti concludere?” Mi domanda.

“Sì!” Rispondo decisa.

Respira ancora a fondo.

“Eh ma come facciamo? Non ci sono i mezzi!”

Rimango perplessa. Basita. I mezzi?

Guardo la mia migliore amica negli occhi sbigottita.

“In che senso i mezzi?” Gli chiedo poi, per saperne di più.

“I mezzi pubblici. È lontano l’ospedale in cui ho lezione. Non avremmo tempo.” Risponde.

“Beh, ma….un saluto almeno! Un caffè potremmo prendercelo però!” Esclamo.

La mia attenzione si indirizza poi alla mia amica che con il labbiale mi cercava di suggerirmi: “Motel! Digli del motel!”

Aforismi Pinkidea
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Che cosa mi toccava dire cazzo! Mi sentivo uno schifo! Io! Io che avevo aspettato 29 anni della mia vita per andare a letto con un ragazzo, mi trovavo a proporre telefonicamente di fare sesso a un uomo in un motel! Mi facevo schifo da sola, ma qualcosa dentro me, un sentimento più forte di un uragano, mi impediva di fermarmi e dar spazio alla ragione che solitamente regna in me sovrana.

“Beh…se in quella zona proprio non c’è un motel in cui poter andare, potremmo vederci un’altra volta! Io non ho mica problemi eh!”

Mi affretto a dire, riuscendo a pronunciare quelle parole cosí trpopo distanti da me.

“Eh ma come fai? Non credo proprio che avrai altre occasioni per venire qua!” Il suo tono è agitato, veemente, irritato.

“Non ho modo? Guarda che ho mille occasioni! Ho un’agenzia da cui dovrò andare, il fotografo che mi aveva proposto lo shooting che mi deve dire la data precisa, vari colloqui! Ne trovo finché voglio di occasioni! E poi, basta organizzarsi! Non ho certo problemi!” Rispondo ancora più tenace di lui e palesemente concitata.

Che tristezza cavolo! Vorrebbe che io andassi lí solo in occasioni ben precise e non esclusivamente per lui.

Eh no! Sarebbe troppo compromettente! Guai mai!

Anzi, non vorrebbe che io ci andassi proprio!

Quanto era irritante, porca miseria!

Pur di fuggire dalle sue emozioni avrebbe fatto di tutto.

È così dura accettare di avere un cuore e saper amare?

È così tremendo amarmi?