Chi non conosce Viola Davis?
Nella serie tv “Le regole del delitto perfetto”, prodotta da Shonda Rimes, l’attrice premio Oscar con il film
Barriere, veste i panni della professoressa di diritto penale Annalise Keating; una donna forte nella sua
imperfezione e nella sua fragilità; una donna testarda che si batte per la tutela e per la crescita
professionale dei Keating 5, i suoi cinque studenti-tirocinanti della Middleton University di Philadelphia.
Questo personaggio autodistruttivo, ma potente e famoso per le sue scintillanti arringhe in tribunale è reso
vivo da una donna tanto diversa quanto simile a lei per il suo carisma. Di questo, l’attrice originaria del
sud Carolina, ci ha dato prova durante il suo discorso di accettazione della statuetta durante la notte degli
Oscar 2017.
Grazie a Dan e Mary Alice Davis, che sono stati e sono tuttora il centro del mio universo, le persone
che mi hanno insegnato la bontà e la cattiveria, come fallire, come amare, come vincere un premio, come
perdere. I miei genitori. Sono così grata a Dio per aver scelto voi di portarmi in questo mondo.
Alle mie sorelle, mia sorella Dolores.. noi giocavamo ad essere ricche donne bianche che prendevano il tè.
Grazie per l’immaginazione. A mio marito e mia figlia. Il mio cuore, tu e Genesis. Voi mi insegnate ogni
giorno come si vive, come si ama. Sono così felice che siate le fondamenta della mia vita. Grazie all’Academy.
GRAZIE.
Viola, donna travolgente e carismatica, davanti alle telecamere di FoxLife mostra il suo lato umano e
pieno di timori, proprio come la prof.ssa Keating. La sua paura più grande è quella di non riuscire ad
essere presente nella vita di sua figlia Genesis, adottata nell’ottobre del 2011 insieme al marito
Julius Tennon, per difenderla dalle difficoltà che il mondo le metterà sul suo cammino.
Ama Annalise, il suo alter ego televisivo, perché è un personaggio che rompe con gli schemi della
società e cerca un’emancipazione partendo da se stessa all’interno di un mondo troppo spesso
dominato da stereotipi e luoghi comuni.
Amo Annalise, perché non ha bisogno di un uomo al suo fianco per sapere chi è. Anche se le donne non
sono definite dagli uomini, abbiamo vissuto un passato in cui siamo state definiti da loro. Stiamo
cercando di rompere quelle roccaforti, quelle strette alla gola. Vedere queste donne che cercano di
spezzare questo meccanismo, diventando quello che sono realmente, il che significa che non devono
piacere necessariamente, possono essere incasinate, possono essere sensuali, possono anche essere
tragiche delle volte. È una cosa meravigliosa, vedere le donne per quello che sono realmente, senza il
bisogno di doversi scusare.
Questo di Viola è un invito ad andare a lezione dalla prof.ssa Keating per imparare ad amarci e ad
accettarci semplicemente come siamo nelle nostra naturale imperfezione.