Pochi giorni ancora e finalmente, lo avrei visto.
Avevo così tanta voglia di vederlo, da stare male.

I crampi allo stomaco, mi facevano ricordare, quanto fossi agitata e piena di paure.
Sapevo, che avrei avuto, quel tempo.
E che, in quel tempo, avrei dovuto lasciargli nel cuore, la voglia di tornare da me.

Era come una specie di dono divino, che ti viene concesso, una sola volta nella vita, nella completa fiducia, che tu non fallisca.
Una sorta di ultima chance, da non permettersi di perdere.

E se dicessi qualcosa di sbagliato?
Dico: se per caso ci fosse qualche parola pronunciata di sproposito, o qualche gesto avventato?
Se esagerassi in qualcosa, o peggio ancora, non avessi il coraggio di fare qualcosa, che vorrei e non potessi più rifare?

C’era un groviglio tale, di pensieri infiniti, attorcigliati nella mia mente contorta, che non avevo più nemmeno, la forza di respirare.

Mi sentivo soffocare dai miei stessi pensieri e tormenti. E non avevo via di scampo.
Temevo fosse l’ennesimo inizio di una fine troppo precoce.

Possibile, che ero sempre così stupida, da lasciarmi illudere e abbindolare, da chi, non aveva, il benché minimo desiderio, di avermi nella sua esistenza?

Possibile, che finivo sempre, col fantasticare su storie impossibili, destinate ad abitare soltanto, nella mia assurda immaginazione?

Possibile, che anche stavolta, mi fossi sognata tutto quanto?
Cavolo, la sua dolcezza, la sua voce, le sue parole, i suoi cuoricini così teneri!
Era tutto così perfetto!

Così perfetto, da temere di perderlo per sempre, una volta che ci fossimo visti.
Forse voleva solo conoscermi di persona, vedermi per quel breve lasso di tempo, e poi allontanarmi per sempre, dalla sua vita.

Era così. Ne ero certa, o meglio quasi certa.
Perché in fondo, nel mio cuore ammaccato, batteva sempre quel fievole suono di speranza, che mi induceva a lottare imperterrita, per ciò che volevo.
Ed era la speranza, la chiave di tutto.

La speranza, di non essermi sbagliata.
La speranza, di essere per lui, almeno un decimo importante, di quanto lui lo fosse per me.

Di essere nella sua mente, nei suoi pensieri più dolci, ma soprattutto, nel suo cuore.
O quanto meno, di iniziare ad esserlo, una volta visti.

Ecco, ciò che speravo con tutta l’anima, era di essere per lui, la ragazza da voler condurre, per mano, nella sua vita.

Speravo, solo, di non essere, ancora una volta, cacciata via da colui che mi rendeva davvero viva, calpestando senza un briciolo di pietà, i miei sinceri sentimenti.

Volevo solo restare. Ecco cosa volevo.
