Composta di Mele Cotogne raccontata da Diana.
Come si capisce dal titolo, vi presento un’altra novità.
Volete fare come Diana (del’ B&B “Il Barbagianni” di San Miniato) che mi ha mandato la sua ricetta di Composta di Mele Cotogne? Contattatemi in Privato sulla pagina Facebook, o tramite il Blog per i dettagli.
La storia, le foto ed il procedimento lo fate direttamente voi. Io revisiono e “modero” la ricetta, rendendola simili a quelle che faccio io, quindi viene messo come Testo Citato (ovvero tra virgolette).
“Ornella mi dice che il suo cotogno quest’anno è pienissimo e che le prime mele stanno cadendo a terra. A me si illuminano gli occhi.
Mi sorge spontaneo dirle:”Ma lo sai che con le mele cotogne viene una composta buonissima e che è l’unico melo che non si ammala e non ha bisogno di veleni?”
E lei, con altrettanta spontaneità mi dice : “Allora vienitele a raccogliere.”
Pochi giorni dopo…
Mi presento da lei e torno a casa con un di ben 20 kg più o meno di mele.
Non bellissime, un po’ impolverate e piuttosto dure. Con pazienza, le ho lavate in un secchio pieno d’acqua per toglier loro la peluria.
Ingredienti:
20 kg di mele cotogne
1 limone
q.b di zucchero (metà del peso della purea ottenuta)
Procedimento:
- Con un tagliere e un coltello ben affilato dividetele a quarti per togliere il torsolo. Cosa importante, secondo me, è lasciare la buccia. Le mele così tagliate mettetele in una ciotola con acqua acidulata con succo di un limone che lascerete in ammollo.
- Per questo tipo di lavorazione, armatevi di pazienza e sedetevi se potete, poichè sarà piuttosto lunga. Se poi, soffrite di mal di schiena come me, lo capirete subito dopo, che forse era meglio sedersi.
Fatto questo passaggio, tagliate le mele a cubetti e sempre insieme all’acqua acidulata, versate il tutto in un pentolone sul fuoco.
- Lasciate bollire per almeno 15 minuti, al termine del quale con il minipimer andrete a ridurre tutto in purea. Pesate questa purea e aggiungete la metà del suo peso in zucchero. Continuate la cottura girando con il mestolo di legno.
Ricordatevi di utilizzare sempre vasetti di vetro STERILIZZATI
La misura che vi consiglio io, è quella dei vasetti che tengono 250 g di composta, così sapete che per una crostata si apre un vasetto e si utilizza per intero.
(esempio di crostata)
Per capire quando la composta è pronta, fate la semplice prova del piattino, ovvero, se con un cucchiaino versate un po’ della composta in un piattino, inclinandolo questo non scende, o scende comunque poco, allora la composta sarà pronta.
Aiutandovi con un imbuto a collo largo, ideale per mettere le confetture e le composte nei vasi, riempiteli tutti. Chiudeteli e capovolgete i vasetti coprendo il tutto con degli strofinacci. Lasciateli raffreddare con calma a T° ambiente.
Vi accorgerete quando i vasetti faranno il sottovuoto, poichè sentirete per casa dei rumori tipo “CLOP”. A questo punto, etichettate i vostri vasetti e disponeteli in dispensa.
Io userò questa composta, quest’inverno, così da sola o insieme a frutta fresca, cotta o secca. Nessuno vi vieta di utilizzare un mix con questa composta e composte di altra frutta.
Io man mano che avrò altra frutta, o di mia produzione o da amici, realizzerò altre composte. Se questa vi è piaciuta, continuate a seguirci che ve ne proporremo altre.”
Ringraziamo Diana per questa sua Ricetta e per le sue Foto.
Trovo la ricetta piuttosto gustosa. Personalmente non ho mai mangiato questa composta, ma seguendo questi consigli, sicuramente proverò a farne qualche vasetto!
Non esitate a farvi avanti con delle vostre ricette, sarei più che felice di darvi spazio in questo mio angolo di Web!